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Sta diventando una vera e propria tendenza quella di identificare un giorno dell’anno per festeggiare i bioritmi della società odierna.


Esiste la giornata del sorriso, quella dell’abbraccio, quella del bacio e ora il 20 gennaio quella del “Giorno più triste dell’anno”.


E’ chiamato Blue Monday, come nasce e perché è diventata la giornata mondiale della tristezza?


Tutto parte da una trovata pubblicitaria del 2005 ideata dallo psicologo dell’Università di Cardiff, Cliff Arnall, che mettendo insieme delle formule matematiche che includevano alcune varianti di comportamenti dopo il Natale, ha semplicemente deciso che l’apice della tristezza umana doveva essere oggi, il 20 gennaio.


Alcune delle variabili prese in considerazione sono state: il meteo, i sensi di colpa per aver speso troppo durante le vacanze natalizie, un calo fisiologico dello stato di euforia e voilà arriva il BLUE MONDAY.


Pochi dicono che l’Università di Cardiff ha preso le distanze da questa analisi e lo stesso Arnall ha ammesso di essere stato contattato da un’agenzia londinese che cercava uno scienziato disposto a porre la sua firma su un’indagine già fatta e senza alcun fondamento scientifico.


La depressione e la tristezza sono una cosa seria e se questo serve per avere uno stimolo per parlare dell’argomento dando soluzioni, può essere una cosa accettabile, se invece vogliamo fare chiacchiere inutili, allora trasformiamo il Blue Monday in Pink Monday e facciamo in modo che un sorriso e un abbraccio siano ogni giorno la panacea per tutti gli stati d’animo negativi.


E, visto che il blu è il mio colore preferito e che mi dona tantissimo, perché è nella mia palette summer cool, oggi mi coprirò di blu

ciao a presto

Arianna Foscarini

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